Traduzione a cura di Simone Aliprandi

Sono lieto di ricevere da parte di Andrea Valboni di Microsoft alcuni commenti al mio precedente post sulla questione OOXML. La risposta, tuttavia, non mi convince del tutto.

Mi soffermerò solo su una singola, centrale problematica, invece di avviare una discussione multi-tematica. Non ci possono essere due Standard Internazionali. In effetti in passato si sono avuti due o tre differenti standard industriali. Ma cos’è successo? Solo uno è sopravvissuto. Il migliore? Non sempre, e con quale spreco di risorse nel frattempo. Il chiaro esempio del VHS, che ha avuto la meglio sul Betamax con l’estromissione dello standard migliore a vantaggio di quello peggiore, dovrebbe essere già indicativo. E quando dico “peggiore”, non è solo una questione di gusti.

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Due standard o uno standard? Questo è il problema

A volte lo standard migliore batte lo standard peggiore. Il Blue Ray sta superando l’HD DVD. Ma durante il processo di standardizzazione un sacco di risorse sono state impiegate in quella che è una lotta priva di senso. E non sto parlando delle due aziende che propongono i due standard, so parlando di coloro che hanno iniziato a implementare uno dei due standard senza avere alcuna rassicurazione che la loro scelta sia la più opportuna; e parlo anche dei consumatori, i quali in una parte non irrilevante di casi acquistano qualcosa che è destinato a rivelarsi inutilizzabile a causa della mancanza di contenuti. Infine, bisognerebbe considerare il ritardo causato da questa battaglia degli standard per una tecnologia che era già matura almeno un anno fa.

Ciò è abbastanza consueto in ambito di concorrenza industriale. Qualcuno si fa avanti con la sua proposta, poi il mercato decreta chi ha la meglio. Microsoft è molto brava in queste cose, usando una lunga lista di strategie commercialmente corrette, a volte al limite e in qualche caso oltre il limite (secondo il giudizio definitivo di Corti molto autorevoli).

Ma nel caso di Standard Internazionali, il più autorevole, rispettabile e indipendente tipo di standard, non è proprio la stessa cosa: il fatto stesso di cercare di imporre OOXML come Standard Internazionale alternativo rispetto a uno già esistente, per esattamente lo stesso campo di applicazione — come è ODF — vuol dire causare problemi di concorrenza. Non devono esistere due Standard Internazionali per lo stesso identico campo di applicazione, perché ciò è:

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  • anti-economico per coloro che implementano lo standard: o restando non interoperabili con uno dei due, oppure dovendo supportare contemporaneamente due differenti standard incompatibili;
  • in questo caso lo standard vincente non sarà verosimilmente quello più interoperabile, più libero e in generale migliore, ma quello sostenuto dall'applicazione dominante.
  • In tutti gli esempi di Standard Internazionali in sovrapposizione (eccetto forse uno o due casi), essenzialmente essi hanno profonde differenze e perseguono differenti obbiettivi. Si pensi ad esempio al dualismo di TCP e UDP: teoricamente ciascuno dei due può essere usato per gran parte delle applicazioni per cui è usato l’altro. Essi hanno tuttavia speculari vantaggi e svantaggi, che fanno l’uno più adatto dell’altro se si ricerca l’affidabilità sulla leggerezza e le prestazionei, e viceversa. Qualche volta ci sono più standard per un singolo dominio applicativo, come JPEG e JPEG2000. Ma questa duplicità di standard riflette l’evoluzione della tecnologia, in questo caso col passaggio dalla codifica DCT alle Wavelets, cosa che rende più efficace la rappresentazione in un campo specifico.

    Con l’OOXML e l’ODF ciò non accade, dato che entrambi sono diverse rappresentazioni sintattiche delle stesse strutture di base e semantica (le differenze, dove sussistono, sono piuttosto sottili).

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    “È l’implementazione, stupido”!

    Ah, ok! Allora mi sembra di capire quale sia l’idea che Microsoft sta cercando di far passare. Chiedo scusa, non avevo prestato sufficiente attenzione. L’OOXML deve essere approvato in fast track perché c’è una marea di utenti e sviluppatori là fuori che stanno dicendo: “dobbiamo generare output per l’applicazione dominante”. Non perché sia migliore o perché esso permetta di fare cose che non si possono fare in altro modo, ma perché lo standard segue un object model vecchio di 25 anni di un’unica applicazione, e bisogna in qualche modo conservare gli script e le applicazioni che generano dati e documenti compatibili con Office, oggi, e domani con Office 2007″ (nota: non ho detto “con OOXML” o “con DIS29500”). Da qui – per esempio – la necessità di preservare il bug noto come “il 1900 è un anno bisestile” ignorando bellamente che a) da un bel po' siamo nel calendario Gregoriano e non nel calendario Giuliano, e b) esiste uno standard ISO (8601) sulla rappresentazione delle date che non può essere trascurato. In altre parole, è l’implementazione che definisce lo standard, non lo standard che definisce l’implementazione, e questo è semplicemente inaccettabile.

    Sarò anche prevenuto, ma uno standard che ignori tutti gli standard e addirittura tutte le regole dei processi di standardizzazione, non dovrebbe essere uno Standard Internazionale. Come ho detto, mettere un timbro su uno standard in fretta e furia per procurare un bagliore di “indipendenza” e “apertura” ad un standard mono-produttore (cioè sviluppato da un unico soggetto) è fuori dagli scopi dell’ISO. Questa è la mia idea. Gli altri sono liberi di avere la loro. Tuttavia io ho ragione e loro hanno torto. 😉

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