La notizia è ormai di dominio pubblico. Già in mattinata nooxml.org aveva un post, sufficientemente accurato, circa il processo di voto per Office Open XML (Ecma 376, ISO/IEC DIS 29500), a questo indirizzo: http://www.noooxml.org/forum/t-18553/iso-records-a-no-vote-on-ooxml.

Questa non è ancora la posizione ufficiale di ISO, ma mi viene difficile immaginare come l’ente di standardizzazione si possa scostare da questo voto, specialmente dopo le frequenti accuse di “ballot stuffing”, ovvero di indurre quanti più “amici” possibili a diventare membri di un ente nazionale per uno standard in particolare, onde influenzare il voto per l’una o per l’altra mozione.

Tale pratica non è del tutto nuova, secondo alcuni, ma sicuramente non è nello spirito di una corretta procedura di standardizzazione, che procede per consenso piuttosto che per conta dei voti. Il Wall Street Journal ha pubblicato in prima pagina sulla sua edizione europea a stampa una storia che riferisce di accuse e controaccuse a tal riguardo, verso attori da questa e da quell’altra parte.

Questioni di riservatezza mi impediscono di dare una più precisa conferma, basata sui fatti, ma mi aspetto che in breve — visto il numero delle persone che hanno accesso alle stesse informazioni che ho io — maggiori dettagli verranno pubblicati.

Sì, avete letto bene: “riservatezza”. Ufficialmente si suppone che non si possano divulgare informazioni, per il fatto che l’ente italiano (UNINFO) richiede ai propri membri di astenersi dal pubblicare informazioni circa il processo di voto e qualcuno ha persino messo in dubbio la legalità di alcuni post su blog italiani circa il processo di voto qui in Italia. Mentre compreno appieno le ragioni che suggerivano tale riservatezza in altri tempi (ma la regola non è presente nello statuto o nel regolamento), mi pare questa l’occasione più opportuna per porre in discussione tale prassi.

Ci si attende di conoscere tutto dei nostri legislatori, vizi privati e pubbliche virtù. Perciò, anche per i processi di standardizzazione mi sembra appropriato che si conoscano almeno questi fatti:

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  • chi sia membro di quale comuitato;
  • chi abbia espresso quale voto in quale votazione;
  • se qualcuno abbia interessi confliggenti in qualsiasi delle materie sottoposte a votazione.
  • Gli standard ufficiali sono sempre più incorporati o ci si riferisce ad essi in leggi e regolamenti, sono resi obbligatori per milioni di cittadini. Essi hanno un impatto a volte maggiore di leggi statali, sulla vita di ogni giorno. Pertanto mi chiedo come un processo di approvazione di uno standard possa anche solo essere sospettato di essere manovrato da chi ha interessi oscuri o semplicemente non resi pubblici.

    Mi sa che questa discussione deve avvenire, meglio prima che poi, per il bene della stessa credibilità del mondo della standardizzazione. La standardizzazione è semplicemente troppo importante perché si passi sotto silenzio o si tolleri una sua perdita di credibilità. La pubblica opinione e la società civile debbono avere un ruolo di garante anche in questo ambito.

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    Aggiornamento: notizia ufficiale

    http://www.iec.ch/news_centre/release/nr2007/nr2007.htm
    http://www.iso.org/iso/newsandmedia/pressrelease.htm?refid=Ref1070

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    Aggiornamento: nuove sulla copertura stampa

    Ho pubblicato un articolo circa la disparata (o disperata?) copertura stampa dell’evento, senza alcuna pretesa di completezza, qui, con citazioni interessanti.

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      <a href="/taxonomy/term/35">Normazione</a>
    
    
    
      <a href="/taxonomy/term/37">Interoperabilità</a>
    
    
    
    
    
    
    Argomento:&nbsp;
    
    
    
    
      <a href="/taxonomy/term/23">Software Libero, libertà digitali</a>